La Cina col direttore di Limes Lucio Caracciolo e Alessandro Aresu l’autore di la Cina ha vinto

Pubblicato il 17 novembre 2025 alle ore 17:24

Lorenza Marini 

 

La Cina sempre più vicina:

dal Circolo dei Lettori a 5000 anni di storia

Di recente ho partecipato al Circolo dei Lettori, a una conferenza che vedeva protagonisti

 

il mio idolo Lucio Caracciolo, direttore della rivista Limes  Alessandro Aresu, autore di La Cina ha vinto.

 

Un incontro che ha confermato quanto la Cina sia ormai una presenza costante e sempre più vicina nelle nostre vite.

Vedendo la scritta Cina sempre più vicina titolo della conferenza pensai al lontano 2007 quando pubblicai il mio primo libro, Cina oggi più vicina. Una scelta che affonda le radici nel 2000, quando mi iscrissi a Ca’ Foscari seguendo il consiglio del mio adorato padre a ci dedicai il libro: “Punta su quel cavallo.” Quel cavallo oggi corre veloce e conquista il mondo.

 

Giovani generazioni: dai “sdraiati” ai futuri leader

 

Durante la conferenza si è parlato to di molti temi, tra cui la nuova generazione cinese. I cosiddetti “sdraiati” (躺平, tǎngpíng), giovani che scelgono di ridurre ambizioni e consumi, rappresentano una sfida sociale e culturale. Ma al tempo stesso, proprio da questa generazione emergeranno i futuri leader globali.

Uno dei temi fondamentali della conferenza 

La Cina studia noi, ma noi quanto conosciamo davvero la Cina? Vent’anni fa i “cinesini” erano percepiti come lontani e marginali. Oggi sono in vetta, protagonisti della scena mondiale.


E allora mi ci accende una lampadina perché non scrivere articoli sulla Cina antica che studiai presso

Università Ca’ Foscari

e poi alla BLCU

Università per Stranieri di Pechino

nel lontano 2000… ormai ho una certa pure io 🤩

 

Alcuni nomi che mi sono rimasti più impressi studiando e che poi svilupperò meglio in successivi articoli ma per iniziare 

 

Per capire la Cina di oggi bisogna conoscere la Cina di ieri.

 

Qin Shi Huangdi – il primo imperatore, colui che unificò la Cina e lasciò l’esercito di terracotta. Fu anche il promotore della Grande Muraglia, un po’ Limes quasi direi come “confine” e simbolo di identità: non solo barriera militare, ma linea che separa e al tempo stesso definisce la civiltà cinese.


Zheng He – l’ammiraglio che nel XV secolo circumnavigò mari e oceani, anticipando Colombo. Le sue spedizioni portarono la Cina fino all’Africa orientale, diffondendo prestigio e influenza.


Han Wudi – imperatore della dinastia Han, espanse i confini e consolidò il potere centrale. Sotto di lui nacque la Via della Seta, ponte tra Oriente e Occidente.


Sunzi – autore de L’arte della guerra, testo a mio avviso straordinario ancora studiato nelle accademie militari e nelle business school di tutto il mondo.


Ban Zhao – storica e letterata della dinastia Han, una delle prime intellettuali donne della Cina, autrice del Libro delle donne, che rifletteva sul ruolo femminile nella società.


Wang Yangming – filosofo della dinastia Ming, celebre per la teoria dell’unità tra conoscenza e azione, che influenzò generazioni di pensatori e politici.

 

 Filosofi e pensatori: mica c’era solo Confucio

 

Mencio (Mengzi, IV sec. a.C.) L’uomo è naturalmente portato al bene, la politica deve coltivarlo.

È il “Rousseau cinese”: come Rousseau, crede che la bontà sia innata e che la società debba educarla.


Xunzi (III sec. a.C.)Visione opposta: l’uomo nasce egoista, serve disciplina e educazione.

Seppure non sia una filosofa quindi magari alcuni potrebbero rabbrividire però a me Xunzi ricorda un pochino Hobbes, che vedeva l’uomo come “lupo per l’uomo” e lo Stato come forza necessaria per contenerlo.


Mozi (V sec. a.C.) – Predicava l’amore universale e la meritocrazia , opponendosi ai rituali confuciani.

Una voce radicale, quasi un proto-cristiano per l’idea di amore universale, ma anche vicino a Platone per la meritocrazia.


Laozi (VI sec. a.C.) – il mio preferito! Fondatore del Daoismo, la via naturale come armonia universale.

Azzardo un paragone con Spinoza, con la sua idea di Dio come natura o i romantici europei che adoro perchè come me cercavano l’armonia con il cosmo.


Zhuangzi (IV sec. a.C.) – Maestro del relativismo e della libertà interiore, con parabole che ancora oggi ispirano la letteratura.

Il mio prof alla Ca Foscari Maurizio Scarpari lo definiva un po il “Montaigne cinese”, scettico e ironico, ma anche vicino a Nietzsche per la libertà individuale e il superamento dei vincoli.


Han Feizi (III sec. a.C.) – Teorico del Legalismo: solo leggi severe e punizioni garantiscono ordine e stabilità.

È il “Machiavelli cinese”: realista, pragmatico, convinto che il potere si regga sulla forza delle istituzioni.


Wang Chong (I sec. d.C.) – Pensatore della dinastia Han, noto per lo spirito critico e razionalista, anticipatore di un metodo quasi “scientifico” nell’analisi della realtà.

Mi ricorda un po' Galileo, per l’idea che la realtà vada osservata e analizzata senza dogmi.

Come per noi Aristotele Platone e compagnia cantante, le loro idee continuano a influenzare la Cina contemporanea, dalla politica alla filosofia di vita quotidiana.

 

Scriverò una serie di articoli dedicati a questi 5000 anni di storia, senza tediarvi spero userò stile il più sintetico possibile partendo da Confucio e dai grandi filosofi, fino alle dinastie e alle trasformazioni moderne. 

Come detto in conferenza,

i Cinesi  studiano noi per comprenderci;

noi dobbiamo imparare a studiare loro,

con la stessa profondità e curiosità.

 

Ed io condividerò più che posso

questa mia passione cinese che oggi anima anche l’Occidente 

 

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