Lorenza Marini
Nel 2001, quando studiavo cinese alla Beijing Language and Culture University (BLCU), respirare a Pechino era un’impresa. L’aria era una nebbia grigio-giallastra che bruciava gli occhi: sulle scale mobili della stazione di Guomao, tossivamo in sincrono ogni giorno ma il desiderio di studiare il cinese vinceva su tutto, pure sulla salute a me oggi così cara... per sei anni vidi il sole forse sei volte in tutto e non sto scherzando!
Gli amici locali ridevano: «È la nebbia naturale!», dicevano, ma tutti sapevamo che erano particolato PM2.5 e carbone: PM2.5 a 900 μg/m³ (oggi impensabili), ma allora nessuno lo diceva. Le statistiche ufficiali parlavano di "giornate di foschia": 150 l’anno.
Nel 2008, durante le Olimpiadi, il governo fece l’impensabile: sparò 1.100 razzi carichi di ioduro d’argento nelle nuvole per “lavare” il cielo. Chiusero fabbriche, bloccarono le auto, e per due settimane Pechino ebbe un sole artificiale. Fu un miracolo temporaneo, ma segnò l’inizio di una rivoluzione ambientale.
La Svolta: Quando la Cina Capì di Affogare nel Carbone
Fino al 2013, la Cina costruiva una nuova centrale a carbone ogni settimana.
Poi, nel 2014, un documentario shock, Under the Dome, mostrò bambini che non avevano mai visto le stelle a causa dello smog. Il video, visto da 300 milioni di persone in 24 ore, fu censurato, ma il messaggio rimase: l’inquinamento uccideva 1,6 milioni di cinesi all’anno.
Da lì, la svolta!
L’hanno chiamata "Apocalypse Now": nel gennaio 2013, l’ambasciata USA rilevò PM2.5 a 886 – 35 volte il limite OMS. Per chi le ricorda, le foto dei maratoneti con la mascherina fecero il giro del mondo. Fu la goccia: nel 2014, la guerra all’inquinamento dichiarata da Xi.
- Chiusero 2.300 miniere di carbone tra il 2016 e il 2020.
- Investirono 360 miliardi di dollari in rinnovabili dal 2017 al 2022.
In sintesi i dati di OGGI
Cina 2025: Tra Sfide Ambientali e Sostenibilità Crescente
Qualità dell'aria
- PM2.5: La concentrazione media nazionale è di 29.3 µg/m³, migliorata rispetto agli anni precedenti e in linea con l'obiettivo nazionale di 35 µg/m³. Tuttavia, province come Shaanxi, Henan, e Hebei superano ancora i 40 µg/m³.
- Metropoli: A Shanghai, i livelli di PM2.5 sono circa 30 µg/m³. Per Pechino, si punta a mantenere la concentrazione sotto 32 µg/m³.
Energie Rinnovabili
- La capacità installata di energia solare ed eolica ha superato per la prima volta quella da fonti termiche, raggiungendo 1456 GW, il 43% della capacità totale.
- Eolico: oltre 500 GW - La turbina MingYang da 16 MW è la più potente al mondo!
- Solare: 946.3 GW, con previsioni di raggiungere oltre il 50% della capacità globale nel 2025.
Leader globale del solare: La Cina produce l'80% dei pannelli solari mondiali !
- Idroelettrico gigante: La diga delle Tre Gole (22.5 GW) genera l’11% dell’idroelettrico cinese.
Huawei e tecnologia
Huawei nel settore EV: Fornisce sistemi ADS (Autonomous Driving Solution) per Seres e BAIC. Il modello AITO M7 vende 120.000 unità/anno.
Batterie e software: Huawei sviluppa motori elettrici e piattaforma HarmonyOS per auto condivisa con Changan e Chery.
Criticità
Dipendenza dal carbone: 165 nuove centrali a carbone approvate nel 2022 per sicurezza energetica.
Debito locale: sussidi alle rinnovabili hanno creato 400 miliardi di USD di debito nelle province (Rhodium Group (https://rhg.com/)).
Mobilità Elettrica
- Le vendite di veicoli elettrici (EV) potrebbero superare quelle a combustione interna, con stime che vanno da 12 a 20 milioni di unità nel 2025. BYD ha superato Tesla in volumi (1,8 milioni vs 1,3 milioni).
- Shanghai prevede di convertire completamente la sua flotta di taxi e autobus a veicoli a nuova energia (NEV) entro la fine del 2027.
- Circa 900 veicoli autonomi sono attualmente in fase di test a Pechino.
- Batterie cinesi: CATL controlla il 37% del mercato globale delle batterie (2023).
- Semiconduttori: Autosufficienza al 70% entro il 2025 SMIC produce chip a 7 nm nonostante le sanzioni USA.
- Export in crescita: Nel 2023, la Cina ha esportato 1,5 milioni di EV (+80% annuo), soprattutto in Europa e Sudest asiatico.
Sovraccapacità ed export
Sovrapproduzione solare: La capacità produttiva cinese (500 GW/anno) supera la domanda globale (250 GW/anno), causando crollo dei prezzi (-50%).
Acciaio e cemento: La Cina produce il 57% dell’acciaio mondiale (1,03 miliardi di tonnellate nel 2022), con tassi di utilizzo sotto il 75% (World Steel Association (https://worldsteel.org/)).
Politiche e Incentivi
Il governo cinese promuove varie iniziative per combattere l'inquinamento e sostenere lo sviluppo verde:
- Politica "Two New": Aggiornamento e trade-in di attrezzature per migliorare l’efficienza energetica.
- Credito Verde: Triliardi di yuan investiti in progetti sostenibili.
- Piano Quinquennale (2021-2025): Obiettivi ambientali integrati nella strategia nazionale.
Progetti Futuri: Dalle Città-Spugna all’Idrogeno Verde
La Cina punta a essere carbon neutral entro il 2060 e i piani sono fantascientifici:
- Città-spugna: 30 metropoli (tra cui Shanghai) con strade permeabili, tetti e laghi artificiali per assorbire alluvioni.
- “Hydrogen Valley”: A Zhangjiakou, sede delle Olimpiadi Invernali 2022, 600 autobus a idrogeno alimentati da solare ed eolico. Piani per 200.000 tonnellate/anno di idrogeno verde entro il 2025. Intanto oggi a Shanghai circolano 5.000 taxi a idrogeno, alimentati da 14 stazioni.
- Deserto fotovoltaico: Nel deserto del Gobi, un impianto solare da 1,4 milioni di campi da calcio produrrà energia per la Corea del Sud.
- Carbon Capture: A Yanchang, la prima centrale a carbone “pulito” cattura CO₂ e la inietta in pozzi di petrolio esauriti.
- Fusione nucleare: Il reattore sperimentale EAST punta alla fusione commerciale entro il 2050.
- Smart Grid: Reti ultra-HV da 1.100 kV per collegare parchi eolici del nord alle città del sud.
Pechino 2023: Tiffany e il Cielo (Quasi) Pulito
Tiffany, un’amica cinese che vive a Milano, è tornata a Pechino dopo 5 anni: «Sembra un altro pianeta. Nel 2018, lo smog oscurava il CBD, ora vedo le montagne a 30 km di distanza». I dati confermano: le emissioni di PM2.5 a Pechino sono calate del 55% dal 2013. Ma come ci sono riusciti dal 2013 ad oggi?
1. Sostituzione del carbone con gas negli impianti di riscaldamento.
2. Limitazione delle targhe auto: a Pechino, solo 10.000 nuove targhe a benzina all’anno (vs 480.000 nel 2010).
3. Foreste urbane: 35.000 km² di alberi piantati dal 2018, un’area più grande del Belgio.
Le Città più Inquinate Oggi: Il Lato Oscuro del Progresso
Non tutto è risolto.
Xinjiang, Hebei e Shanxi restano tra le aree più critiche, con città come Hotan (Xinjiang) che superano i 200 μg/m³ di PM2.5 (il limite OMS è 5). Il motivo? Le fabbriche di acciaio e cemento, vitali per l’economia, e il carbone “nascosto”: nel 2022, la Cina ha comunque aperto 2 nuove centrali a carbone a settimana per evitare blackout.
Hutong e Wudaokou: Simboli di un’Identità in Bilico
Quando studiavo alla BLCU nel 2001
Wudaokou era un caos di studenti e venditori di spiedini. Oggi è un quartiere hi-tech con piste ciclabili e murales ecologici.
Gli hutong invece sono un campo di battaglia: molti sono stati demoliti per far spazio a grattacieli, ma altri, come quelli di Nanluoguxiang, sono stati riconvertiti in zone pedonali con negozi vintage e caffè a energia solare.
La Cina tra Due Futuri?
La Cina è un gigante con due volti: il più grande inquinatore mondiale, ma anche il leader nelle rinnovabili (solare, eolico e idroelettrico). Come dice Tiffany: «Qui tutto accelera: ieri respiravamo veleno, domani avremo auto volanti elettriche. Ma servirà tempo per cambiare mentalità».
Intanto, il governo prepara la prossima mossa: colonie su Marte e, forse, la prima “cintura verde” intercontinentale per fermare i deserti.
Una cosa è certa: se la Cina fallirà nella sua transizione energetica, il pianeta intero temo ne pagherà il prezzo...

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