Lorenza Marini
Recentemente ho avviato una collaborazione come interprete di cinese nel mondo del vino, un settore che mi ha rivelato un universo affascinante, ricco di contraddizioni e sorprese.
Immaginate un vino antico di 9.000 anni, fatto con miele e riso, e uno scanner di intelligenza artificiale che oggi ne analizza il bouquet. Oppure un Cabernet servito caldo e zuccherato in un villaggio rurale, mentre a Shanghai un drone sorveglia i vigneti come un guardiano high-tech.
La Cina, tra palazzi imperiali e algoritmi, sta reinventando il concetto stesso di viticoltura.
Ma come può un Paese che fino a pochi anni fa sapeva poco del vino, competere oggi con la Francia?
E perché i millennial cinesi lo mescolano alla Coca-Cola?!!?
Questo articolo svela un mondo dove tradizione millenaria si scontra con ambizioni globali, tra bottiglie con numeri fortunati, vigneti himalayani e sommelier robot. Scoprirete come un trattore verde dipinto ha cambiato il destino del vino cinese… e perché, forse, il prossimo grande Bordeaux verrà dalla Ningxia.
Ecco alcune curiosità che mi hanno colpito nel corso degli anni
- Il vino più antico della Cina risale al 7000 a.C., scoperto in un sito neolitico nella provincia di Henan, realizzato con uva selvatica, miele e riso.
- Il vino di riso (黄酒, huangjiu) è considerato il “vino nazionale”, bevuto da oltre 3000 anni, simbolo di rituali e letteratura classica.
- L’imperatore Tang Taizong (VII secolo) piantò viti importate dalla Persia, dando vita ai primi vigneti “moderni”.
- Marco Polo descrisse nel XIII secolo il vino della Dinastia Yuan, prodotto nello Xinjiang, ancora oggi una regione chiave.
- La leggenda della “Mucca Verde”: negli anni ’80, una cooperativa nello Shandong usò un trattore dipinto di verde per attirare investitori stranieri, diventando un simbolo della rinascita vinicola.
- Bottiglie con numeri fortunati: molti vini cinesi riportano il numero 8 (simbolo di prosperità) sulle etichette o nei nomi.
- Vino di uva di montagna: nello Yunnan, a 2000 metri di altitudine, si coltivano vitigni resistenti al clima himalayano.
- Il vino come medicina: nella tradizione cinese, il vino rosso è associato alla salute del cuore e circolatoria, spesso mescolato con erbe.
Cocktail insoliti: i giovani urbani amano mixare vino rosso con Coca-Cola o tè verde, creando drink dolci e frizzanti.
- Wine bar futuristici: a Shanghai, locali high-tech offrono degustazioni guidate da intelligenza artificiale, che analizza i gusti dei clienti.
Il Vino che Conquista i Cinesi (e che la Cina Esporta)
Il Cabernet Sauvignon è il vitigno più amato, grazie al suo corpo strutturato che si abbina ai piatti ricchi di sapori della cucina cinese. La Cina è oggi il sesto produttore mondiale di vino, con regioni come Ningxia, definita la “Napa Valley cinese”, e lo Shandong in prima linea. Tra i vini più esportati spiccano quelli delle cantine Changyu (fondata nel 1892, la più antica) e Great Wall, che dominano il mercato asiatico.
AI, Droni e Innovazione: La Rivoluzione Tecnologica
La Cina utilizza intelligenza artificiale per ottimizzare irrigazione, raccolta e fermentazione. Aziende come Longting Vineyards (Ningxia) impiegano droni per monitorare i vigneti, mentre algoritmi predittivi regolano le temperature delle cantine. Non mancano sperimentazioni bizzarre: nel 2021, una startup di Pechino ha lanciato un vino “personalizzato” basato sul DNA del cliente!
Perché la Cina ha Iniziato a Produrre Vino?
Fino agli anni ’80, la Cina importava soprattutto brandy e vini francesi. Con le riforme di Deng Xiaoping, il governo puntò sull’autosufficienza, incentivando la coltivazione di uva da vino. Oggi, il 70% della produzione è destinato al consumo interno, ma l’export cresce: Francia, Italia e Australia sono i principali fornitori, mentre la Cina esporta soprattutto in Hong Kong, Macao e Singapore, con ambizioni verso l’Europa.
Le Grandi Cantine: Tra Stato e Privati
Le maggiori realtà vinicole sono un mix di colossi statali e privati:
- COFCO (gruppo pubblico) controlla Great Wall.
- Changyu, privatizzata nel 2000, collabora con Bordeaux e Napa Valley.
- Helan Mountain (Ningxia), sostenuta da fondi governativi, produce vini premiati a livello internazionale.
Il governo offre sussidi per l’acquisto di terreni e tecnologie, puntando a fare della Cina un hub globale entro il 2030.
Sfide e Caratteristiche Uniche del Vino Cinese
Le difficoltà sono molte: climi estremi (gelo invernale a Ningxia, piogge monsoniche nello Yunnan), competizione con i vini europei (visti come più prestigiosi) e una cultura ancora legata al baijiu (liquore di sorgo).
I vini cinesi tendono a essere più leggeri e fruttati, con tannini morbidi, per adattarsi ai palati locali. Alcune cantine aggiungono succo di melograno o miele per addolcire i rossi.
Export in Cina: Come Funziona?
I vini stranieri più richiesti sono Bordeaux, Chianti e Cabernet californiani, con il Cile in crescita grazie agli accordi doganali agevolati.
Per esportare in Cina, uno straniero deve:
1. Registrare il marchio presso il Trademark Office cinese.
2. Ottenere certificati sanitari e superare test di laboratorio.
3. Collaborare con un distributore locale, spesso tramite piattaforme come Tmall o JD.com.
Le difficoltà? Burocrazia, contraffazione e la necessità di adattare le etichette (testi in cinese, simboli di buon auspicio).
Bere Vino in Cina: Tra Ubriacarsi e Sophistication
Storicamente, il vino era bevuto per ubriacarsi rapidamente durante i banchetti, in alternativa al baijiu. Oggi, la nuova classe media scopre il vino come status symbol, con corsi per sommelier e club esclusivi. I millennial preferiscono degustazioni informali e abbinamenti con hot pot o dim sum. Tuttavia, persistono abitudini ibride: in alcune zone rurali, il vino rosso è ancora servito caldo e zuccherato!
Un Futuro in Fermentazione
La Cina sta riscrivendo la sua relazione con il vino: da Paese consumatore a protagonista della produzione mondiale. Con investimenti in tecnologia, turismo enogastronomico (le “Wine Routes” di Ningxia attirano 2 milioni di visitatori l’anno) e una generazione più curiosa, il vino cinese potrebbe presto sorprendere il mondo. Intanto, chi assaggia un Cabernet di Ningxia, magari consigliato da un sommelier AI, partecipa a una rivoluzione culturale senza precedenti.
Schematizzando e sintetizzando
- Contesto Storico (Pre-2000): Molto basso, vino non parte della cultura tradizionale delle bevande alcoliche (dominio del Baijiu e birra). Consumo limitato, spesso di vini dolci o rinforzati.
- Circa 2010-2015 (Periodo di Crescita): Crescita rapida, il vino diventa un simbolo di status e modernità. Aumento del consumo, soprattutto nelle città.
- Circa 2023-2025 (Situazione Attuale): La Cina è uno dei maggiori mercati mondiali per volume e valore, sebbene il consumo pro capite rimanga inferiore ai paesi occidentali. Il mercato ha subito fluttuazioni post-pandemia e per ragioni economiche/politiche (es. dazi).
Prospettive / Trend Futuri: Potenziale di crescita a lungo termine, trainato dalla classe media e dalle giovani generazioni. Il vino si consolida come bevanda per occasioni sociali e pasti, non solo status symbol.
Principali Case Vinicole Cinesi (Attuali)
Queste sono tra le più grandi e/o riconosciute, con una lunga storia o un focus sulla qualità:
- Changyu (张裕): La più antica e una delle più grandi.
- Great Wall Wine (长城): Un altro gigante storico, di proprietà di COFCO.
- Dynasty Wine (王朝): Joint venture storica, un attore importante.
- COFCO Wines & Spirits (中粮名庄荟): Divisione di COFCO che gestisce anche l'importazione e marchi propri (oltre a Great Wall).
- Helan Qingxue (贺兰晴雪): Una cantina più recente ma acclamata per i suoi vini di qualità (dalla regione del Ningxia).
- Silver Heights (银色高地): Un'altra cantina di alta qualità dal Ningxia, nota per il suo focus sulla viticoltura sostenibile.
- Domaine de Long Dai (瓏岱): Progetto di alta gamma nel Shandong, con investimento straniero (gruppo Lafite Rothschild).
Principali Paesi Esportatori verso la Cina
Cile: Beneficia di accordi commerciali favorevoli.
Francia: Mantiene un forte posizionamento, specialmente nel segmento premium.
Italia: In crescita costante, apprezzata per la varietà e la gastronomia.
Spagna: Offre un buon rapporto qualità-prezzo.
Stati Uniti: Importazioni influenzate dalle relazioni commerciali.
L'Australia era storicamente tra i primi, ma le importazioni sono crollate a causa dei dazi introdotti nel 2020/2021, anche se ci sono segnali di una possibile rimozione nel 2024/2025 che potrebbe cambiare nuovamente questo ranking.
Preferenze di Consumo per Tipologia
- Vino Rosso: Dominante da anni, associato a benefici per la salute e status symbol.
- Vino Bianco: In crescita, soprattutto tra i giovani e nelle città costiere, apprezzato per la freschezza.
- Spumante/Frizzante: Popolare per celebrazioni e occasioni speciali, potenziale di crescita per consumo più quotidiano.
- Vino Rosato: Nicchia, ma con potenziale di crescita tra i giovani consumatori che cercano opzioni leggere e "instagrammabili".
- Vino Dolce/Fortificato: Meno diffuso come bevanda da pasto regolare rispetto ad altri tipi, ma consumato in specifiche occasioni o da fasce d'età diverse.
Principali Vitigni Coltivati in Cina:
- Cabernet Gernischt: Considerato da alcuni un vitigno autoctono, da altri un parente del Cabernet Franc. Diffuso e caratteristico della produzione cinese.
Cabernet Sauvignon: Il vitigno rosso internazionale più piantato.
- Merlot: Ampia diffusione, si adatta a diversi terroir.
- Chardonnay: Il vitigno bianco internazionale più diffuso.
- Marselan: Incrocio tra Cabernet Franc e Grenache, sta guadagnando popolarità per la sua capacità di adattarsi e produrre vini interessanti.
Ugni Blanc (Trebbiano): Utilizzato soprattutto per brandy, ma presente.
Esportazioni di Vino Cinese:
Il volume delle esportazioni di vino cinese è ancora relativamente piccolo rispetto alle importazioni e alla produzione interna.
- Dove: Principalmente verso mercati asiatici (es. Hong Kong, Macao, Corea del Sud, Giappone, ecc.).
- Verso Quali Paesi: In misura minore, alcuni vini cinesi di alta gamma stanno iniziando ad apparire in mercati occidentali di nicchia, venduti come curiosità o per la loro qualità riconosciuta in concorsi internazionali. Non sono ancora un attore significativo nel commercio mondiale di vino.
Curiosità e Abitudini di Consumo Cinesi:
Mescolare il Vino: È comune, soprattutto per il vino rosso economico, mescolarlo con bevande gassate zuccherate (come Sprite o Coca-Cola) o persino con acqua calda per renderlo più "facile" da bere o adattarlo ai gusti locali. Questa abitudine deriva in parte dalla cultura del Baijiu. L'idea di mescolare il vino con il tè (specialmente il tè freddo zuccherato) è un'evoluzione moderna o una sperimentazione che si vede soprattutto tra i giovani.
Bere "Ganbei"
L'usanza del "Ganbei" (che significa "bicchiere asciutto" o "fondo") è radicata nella cultura del bere cinese. Durante i brindisi, soprattutto in contesti formali o di lavoro, ci si aspetta spesso di svuotare il bicchiere in un sorso unico. Questo si applica anche al vino, sebbene le nuove generazioni siano a volte meno rigide.
Focus sul Sociale: Il vino (come altre bevande alcoliche) è spesso visto come un mezzo per facilitare le interazioni sociali e rafforzare i legami ("costruire guanxi"). La degustazione e l'apprezzamento delle note olfattive/gustative sono meno prioritari rispetto all'atto di bere insieme.

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